Sono cresciuto con il vecchio modello del “#lavoro una vita e poi mi godo la pensione”, quindi come molti di voi, dopo gli studi ho iniziato a lavorare e le giornate non finivano mai 10, 12 ore di lavoro.

Ho raggiunto gli obiettivi che mi ero prefissato, ho avuto una splendida carriera, ho fatto moltissime esperienze e ho collaborato con moltissime persone, la maggior parte splendide persone.

Ad un certo punto della mia carriera però con lo scopo di voler migliorare il mio lavoro e quello dei miei collaboratori, ho cominciato a chiedermi “sono produttivo o soltanto attivo?”

Quali erano le attività stampella di cui ci stavamo occupando e che stavano togliendo il tempo alle attività urgenti e importanti (come le chiama Covey nella sua matrice del tempo)?

Nella mia esperienza da dipendente ho potuto constatare che le aziende non adottano alcun incentivo per far in modo che i propri collaboratori utilizzino bene il tempo che trascorrono sul posto di lavoro.

È un modello che ironicamente chiamo la “Legge dell’Illusione 9-18” …

È altrettanto vero che per gli imprenditori, lo spreco di tempo, è una questione di cattive abitudini e imitazione. Io da libero professionista non faccio eccezione.

Abbiamo otto ore da riempire e ne riempiamo otto. Se ne avessimo quindici di ore ne riempiremmo quindici, senza alcun problema.

Come possiamo incrementare la produttività, senza aver la necessità di occupare tutta la nostra vita con il lavoro?

La Legge di Parkinson afferma che la complessità e l’importanza (percepite) di un compito aumentano in rapporto al tempo assegnato per la sua esecuzione.

Se aveste ventiquattro ore per portare a termine un progetto, la pressione del tempo vi costringerebbe a concentrarvi, non avreste altra scelta che quella di fare esclusivamente l’essenziale.

Potremmo chiamarla come “la magia della scadenza imminente”.

Dovremmo anche considerare che in conseguenza alla maggiore concentrazione, prodotto finale della scadenza ravvicinata potrebbe essere di qualità pari o superiore.

Questo ci porta a due approcci sinergici all’incremento della produttività, che sono l’uno il rovescio dell’altro:

  1. Limitare i compiti all’essenziale per abbreviare il tempo di lavoro (80/20)
  2. Abbreviare il tempo di lavoro per limitare i compiti all’essenziale (Legge di Parkinson)

La soluzione migliore consiste nel fare ricorso ad entrambi gli approcci, identificando i compiti critici che contribuiscono alla maggior parte dei ricavi e programmarli con scadenze definite e ravvicinate.

Utilizzate la Legge di Parkinson per realizzare di più in minor tempo, ne gioverà il vostro work life balance.

Come vi sentireste se vi dicessero che la vostra settimana lavorativa inizia il martedì e finisce il giovedì, dalle ore 9.00 alle 16.00?

Quali sono le prime tre attività che usate per riempire il tempo e sentirvi produttivi?

Se il progetto di cui vi state occupando, fosse l’unica cosa che porterete a termine oggi, quanto sareste soddisfatti da 1 a 10 della vostra giornata?

Buona Vita … unica e irripetibile!